11 septiembre 2009
Gli zoccoli del cavallo rimuovono la terra
Non consiste nell’accoppiarsi,
penso, ora che ti sei girato verso la finestra.
Sono, e non sai, questa briciola che avvicino al cavallo:
La annusa, la attrae nell’ondulazione, la accetta.
Piacevolmente la mangia.
La casa si apriva, si entrava ad elevare in multipli di due
(geometricamente triangoli)…
L’innocuo, diceva sbagliando.
Io vedevo rastrelli di vino e rose
con le loro spine.
Ricordo un labbro sottile,
nella sua giusta misura di bocca umida e con sete,
che avvolgeva affilando caramello caldo, malleabile, salato
davanti ai miei occhi.
Avevo conforto nell’ampio petto,
cassa di voce grave.
Gli zoccoli del cavallo rimuovono la terra.
Allegria
è una parola che voglio dire senza sapere come.
La traducción de mi poema Los zuecos del caballo remueven la tierra (en español en "Los pájaros que crié en tu nombre" Prensas Universitarias de Zaragoza, 2009) es un regalo de Sebastiano (mil gracias siempre).
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